Il vino nuovo

Su ali d'aquila

Domenica 15 gennaio 2023 - II dopo l'Epifania


Che cosa è successo a Mosè alle acque di Meriba? Lui che aveva creduto al Signore nel dialogo con il roveto ardente, Lui che aveva fatto uscire il popolo di Israele dall’Egitto, dalla mano di Faraone… perchè ora non crede più in Dio? La motivazione la possiamo leggere nel mormorio del popolo, nella sua stanchezza che origina l’assenza di fede, la sfiducia nelle guide. Quando viviamo una sfiducia generale, rischiamo di perdere il contatto con l’origine, con il principio e fondamento della nostra vita e nel nostro discepolato. La nostra vita diventa arida, a tal punto da non credere persino in Colui sulla quale abbiamo scommesso tutta la nostra vita.

Ed è l’aridità che Maria ha sperimentato quel giorno nel banchetto delle nozze di Cana di Galilea. In quel banchetto dove è venuto a mancare uno degli elementi più importanti della festa, il vino, Maria comprende e rilegge il rischio che l’uomo vive: quello di perdere il centro, il fuoco della festa della vita e questo fuoco è il rapporto con Dio. Ecco perchè si affida al Figlio e gli dice Non hanno più vino, e allo stesso tempo Gesù risponde Donna non è giunta la mia ora. In questo scambio di battute c’è molto di più di un dialogo tra madre e figlio, ma vediamo in Maria due virtù teologali rivelarsi.

In Maria anzitutto si rivela la virtù della speranza, della speranza nella novità che il Figlio suo è per l’umanità. Maria non cade nell’angoscia e nell’ansia, ma nel suo modo di intercedere presso il Figlio si rivela la certezza che essa ha: questo Figlio è la salvezza per questo popolo. E il giorno in cui avviene tutto ciò è il giorno delle nozze dell’Agnello, il sesto giorno, il giorno in cui si rivela la salvezza. Maria si affida, spera, crede nella salvezza del Figlio.

Maria incarna quindi anche una seconda virtù teologale, la fede. Maria invita i servitori ad affidarsi a quello che il Figlio dirà, come lei si è affidata alle sue parole. Se da una parte Gesù indica come questa non è ancora la sua ora, dall’altra però rivela la portata dell’ora. Le sei anfore che dicono il tempo non ancora compiuto, sei anfore di pietra, quindi gelide e inutili ai fini della purificazione, perchè sono vuote, queste stesse rappresentano il logoramento dell’antica alleanza. Maria è donna di fede perchè di fronte a questa presa di coscienza non si arrende, ma anzi invita e crede nel cambiamento che sta accadendo alla sua vita, ma soprattutto a quello che può accadere nella nostra vita: il vino buono è pronto per essere dato non tanto a inizio, ma nella pienezza di questo banchetto di salvezza. Basta solo crederci e chi crede alza sempre il suo sguardo, come la vedetta del profeta Isaia che di fronte alla domanda Sentinella quanto resta del mattino? risponde Custos quid de nocte… viene il mattino! Maria è la vedetta sentinella del mattino!

Infine Maria ci indica in Gesù la virtù della carità. La carità è l’amore che agisce (la salvezza), è l’amore che non fa rumore e caos, ma che cambia il cuore e una situazione nel silenzio. E il moto della carità è l’amore di Gesù per l’uomo, quell’amore che desidera sempre agire in noi e condurci verso nuovi sentieri di vita perchè la nostra speranza e la nostra fede mai diventino aridi, ma si rinnovino immergendosi nell’ora in cui il volto dell’amore di Dio si è rivelato in Cristo. Lo Spirito ci orienta e guida verso nuovi sentieri, basta solo cogliere le sue sinfonie. Maria è maestra in questa sinfonia comunionale dello Spirito, non perchè dirige lei l’orchestra, ma perchè il suo udito ha colto la direzione che lo Spirito ha voluto dare alla sua e alla nostra vita.

Diceva don Tonino Bello a proposito di questa pagina: Maria è la donna della novità, la donna della festa che noi dobbiamo invocare perchè la nostra passione di discepoli sia intrisa di questa mentalità: essere gli annunciatori della festa, gli annunciatori della novità, i profeti della speranza, gli annunciatori della luce. […] Qui si tratta di vivere “la nostra esistenza teologica”e Maria ci offre un modulo straordinario di bellezza. E continua: se la Madonna tornasse oggi al banchetto della nostra vita, invece di “Non hanno vino”, direbbe “Figlio non hanno sale”. Perchè la vita non ha sapore. […] Non perchè è cresciuto il numero degli anni sulle nostre spalle, ma perchè forse siamo sazi di tutto.

E allora invochiamo così Maria: Maria, donna del vino nuovo prega per noi!
 

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